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Gentili Colleghi,

La Commissione Strutture di Federazione Regionale Ordini Ingegneri, su impulso dell’Ordine di Bologna che già aveva sollevato la questione nell’ottobre 2016 (si veda l’informativa del 16 ottobre 2016), ha preso in esame all’inizio del 2017 la problematica inerente la presenza nei moduli Regionali MUR per l’ottenimento della agibilità conseguente a interventi edilizi per i quali non sia prevista la redazione di un collaudo statico (quindi anche interventi locali) ossia l’obbligo da parte del progettista di allegare un CERTIFICATO DI IDONEITA’ STATICA (CIS) che non trova giustificazione in alcuna norma statale o regionale se non per quanto previsto da un DM del 1985 inerente solo ed esclusivamente per le procedure di condono e quindi non coerente con le procedure in oggetto.
Tale richiesta genera conseguentemente da parte del progettista che ottemperi alla richiesta Regionale una assunzione di responsabilità, oltre che non riconosciuta in termini economici, probabilmente sproporzionata e forse inconsapevolmente ampia rispetto all’intervento progettato in quanto riferito (dal DM 1985 da cui prende origine) all’intera unità strutturale all’interno della quale si trova l’area oggetto dell’intervento. Poiché i vari contatti avuti con la Regione negli scorsi mesi non hanno consentito di giungere alla soluzione della problematica evidenziata, diversi professionisti hanno deciso di promuovere un ricorso al TAR. 

L’Ordine di Bologna, insieme agli Ordini Ingegneri dell’Emilia Romagna, si farà carico delle spese legali per una consulenza specialistica finalizzata al deposito del suddetto ricorso.
Il ricorso al TAR per motivi normativi dovrà essere presentato entro e non oltre il 23.09.2017 per cui si chiede ai colleghi interessati a firmare il ricorso di manifestare la propria adesione entro domani giovedì 21 settembre con email alla segreteria dell’Ordine; si precisa fin d’ora che l’adesione dovrà essere concretizzata attraverso la firma dell’atto che dovrà necessariamente avvenire recandosi di persona presso lo studio dell’avv. Maggiolo a Modena entro venerdì 22 
(la Segreteria provvederà a dare informazioni precise per la firma a chi aderirà)

Per completezza, si riporta di seguito una sintesi delle ragioni per cui si è deciso di presentare il ricorso.

In data 30.03.2017 il CTS (Comitato Tecnico Scientifico della Regione Emilia Romagna) ha emesso un parere, a seguito di richiesta di un anno prima dell’Ordine di Ravenna, che confermava la richiesta Regionale ritenendo “che il certificato di idoneità statica sia uno strumento ragionevole, dal punto di vista della sicurezza, con il quale si ritiene di portare alla verifica edifici che non hanno il certificato di agibilità e che siano privi di collaudo statico ovvero siano stati oggetto di condono edilizio”.
Essendo nel mentre in corso la discussione in Regione sulla legge 12 contenente tra l’altro la ridefinizione dei nuovi moduli di richiesta agibilità all’interno dei quali era contenuta la richiesta in oggetto, ed essendo attivo un tavolo tecnico con la partecipazione dei rappresentanti delle professioni tecniche (architetti ingegneri e geometri), si è cercato di portare su quel tavolo la richiesta di modifica unitamente alle altre osservazioni che le commissioni urbanistiche delle Federazioni avevano nel frattempo elaborato. Tale tentativo non ha dato risultati in quanto il 23 giugno veniva pubblicato il testo della Legge Regionale che manteneva inalterata la richiesta del CIS.
A quel punto si è ritenuto di ricercare uno specifico incontro con la Regione mirato solo ed esclusivamente alla esplicitazione diretta delle problematiche a nostro avviso presenti nella imposizione normativa.

Nel luglio scorso, a seguito di uno scambio di comunicazioni con il Presidente del CTS che ha portato in Comitato una nota della Federazione (allegata alla presente) contenente la rappresentazione delle problematiche presenti nella richiesta del CIS, è stato richiesto un incontro alla Regione.  L’incontro è stato fissato dalla Regione per il 12.09.
Durante l’ultima riunione di commissione strutture allargata ai Presidenti di tutti gli Ordini della Regione e ai Rappresentanti delle Federazioni Regionali Architetti e Geometri che avevano già precedentemente condiviso le problematiche sollevate, si è concordata la posizione da tenere durante l’incontro e si è convenuto che in caso di non accoglimento delle nostre istanze si sarebbe immediatamente deciso ad opera dei presidenti se attivare o meno l’unica possibile via rimanente e cioè il ricorso al TAR.
L’incontro in Regione si è svolto come previsto in data 12.09 e l’esito rappresentato dai partecipanti ha di fatto confermato una posizione chiusa della Regione che, seppure disponibile ad avviare un tavolo tecnico finalizzato a studiare eventuali diverse modalità, ha dichiarato la propria indisponibilità a modificare la modulistica rimuovendo i punti 5.4.2 contenenti la richiesta del CIS prima di aver individuato una diversa modalità con cui sostituirli.

Rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti, si porgono cordiali saluti.

Ing. Simona Tondelli- Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna